Oggi ricorre il 75° anniversario della liberazione della nostra città.
Il 20 aprile 1945 i primi contingenti delle truppe alleate di liberazione entrarono a Castelnuovo di Garfagnana. Quello che si presentò davanti ai loro occhi fu un desolante spettacolo di macerie e devastazione.
La città era in gran parte distrutta, anche a causa dei numerosi bombardamenti subiti durante i mesi precedenti. I principali monumenti erano gravemente danneggiati e molti edifici rasi al suolo.
Non solo le pietre erano ferite. La nostra comunità era stremata da anni di dittatura ed occupazione straniera e vessata dalle difficilissime condizioni di vita imposte dalla guerra. Gran parte della popolazione aveva dovuto abbandonare la propria abitazione. In molti persero i loro cari a causa degli eventi bellici e delle rappresaglie militari.
Come non ricordare la commemorazione del 13 febbraio scorso a Novicchia, durante la quale è stata posta una lapide in memoria di trenta nostri concittadini che persero la vita durante un bombardamento aereo: l’evento bellico che causò il numero più alto di morti civili nell’intera Provincia di Lucca.
In fondo cosa rappresenta la medaglia d’oro al valor civile con la quale è decorato il nostro labaro, se non il riconoscimento da parte della Repubblica dei gravi lutti e delle gravi distruzioni che la nostra città dovette subire?
Nonostante tutto quella comunità seppe resistere.
Una resistenza fatta da chi si oppose impegnandosi in prima linea nella lotta partigiana di liberazione, come da coloro che, in tempi così nefasti, continuarono a compiere atti di solidarietà ed umanità verso la popolazione. In entrambi i casi non mancò chi, eroicamente, spinse l’adempimento del proprio dovere fino all’estremo sacrificio.
Inutile nasconderci che in questi giorni il ricordo degli eventi di allora acquista un particolare significato.
Anche noi in queste settimane stiamo resistendo. Stiamo portando avanti la nostra resistenza contro un nemico che ci ha duramente messo alla prova. Questa pandemia ci ha ferito; ha colpito molti di noi; alcune famiglie hanno perso i loro cari; tutti siamo stati strappati via dalla nostra quotidianità e costretti ad una quarantena forzata.
Quel 20 aprile di 75 anni fa Castelnuovo era in ginocchio. Eppure quella comunità, anche con grossi sacrifici, seppe trovare dento di sé la forza e le energie per compiere una ricostruzione materiale e morale che gli consentì di riappropriarsi della propria libertà e del proprio futuro.
Anche noi, al termine degli eventi che oggi stiamo vivendo, dovremo in qualche modo misurarci con una ricostruzione, non solo economica ma anche morale.
Forti dell’esempio dei nostri padri, consapevoli dei valori che questa Terra ha sempre espresso, anche noi sapremo riappropriarci della nostra libertà e del nostro futuro.
Avremmo voluto celebrare questo anniversario in altra forma ma, date le circostanze, questo non ci è permesso. In quest’occasione ci piace però riproporvi il video dell’evento organizzato dall’Amministrazione Comunale cinque anni fa, in occasione del 70° anniversario della liberazione.
Viva Castelnuovo di Garfagnana, viva l’Italia liberata!