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 Due risate al Teatro Alfieri con la Rassegna del Buonumore 

Venerdì 9 maggio, alle 21, il Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana ospita un nuovo, esilarante appuntamento con la rassegna dedicata al Teatro del Buonumore.

Sul palcoscenico: L’ultima cena… in una ‘asa di riposo, supercomica commedia scritta da Giuseppe Pancaccini e interpretata dalla Compagnia Le maschere de il Carrozzone del Teatro Stabile del Vernacolo Livornese, interpretato da Aldo Bagnoli, affiancato da Roberto Montroni, Tiziana Foresti, Marco Gini, Cristina Marziali, Luca Salemmi, Giuliana Vivo e Salvatore Capuozzo, con la partecipazione di Lorenzo il Pappagallo e la regia e la direzione musicale di Massimo Rey.

 

L’autore, Giuseppe Pancaccini, affronta un tema sempre molto attuale come quello della solitudine degli anziani, raccontandolo con grande umorismo attraverso la storia di Assunta; la protagonista rimane vedova in giovane età. Solo dopo trent’anni di vita solitaria incontra Alfredo, fruttivendolo benestante, con cui inizia una nuova storia d’amore arrivando al matrimonio; ancora una volta, però, il suo compagno passa a miglior vita. La storia in comune dell’anziana coppia è breve, e Assunta, ormai ottantaduenne, si ritrova nuovamente da sola in una piccola, triste dimora. Decide perciò di pubblicare un annuncio sul giornale per trovare nuovi compagni di casa che non le facessero soffrire la solitudine. Si presentano in molti, tanto da spingerla, in una prima fase, a cercare di fare una selezione, per poi rinunciare e accogliere tutti in casa. Per tre anni le cose fileranno lisce; ma un bel giorno…

Sono i fatti della vita a ispirare la commedia: ne esce uno spettacolo spassosissimo, capace di suscitare risate a non finire dalla prima all’ultima battuta degli attori in scena; una eccezionale prova d’autore di Giuseppe Pancaccini, che ha scritto una vera e propria chicca che gli amanti del vernacolo non possono perdersi; “Credo di aver fatto tanto per la cultura popolare livornese– spiega –di aver dato dignità e professionalità nei confronti di un pubblico che per noi è sempre stato sovrano. Libero di criticare o di applaudirci: quello che facciamo è tutto rivolto alla gente che sempre ci è stata vicina”.

 


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