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 Ringraziamento di Cinzia Dini per la presentazione del libro di poesie SCHEGGE di EMOZIONI 

Siamo alle solite: per ringraziarvi tutti come meritereste mi vergogno come per gli altri due libri….. C’è sempre quella paroletta scema e così piccinina che si perde nel fiato che la dice: “Grazie”! …….. ma che vuol di’?
Non basta per dirvi le cose grandi che vorrei farvi sentire per avermi aiutato a fare questo benedetto libro (il “benedetto” ve lo spiego dopo)……….

Per la bella voce che m’impresta il caro Alessandro Bertolucci; che basta un “grazie” ad un attore così? No!
Come ci vorrebbe di più per l’amico Pedreschi, che s’è dato da fare come un dannato… potrei dire anche che, per questa presentazione, è diventato matto, ma è dalle elementari che lo vedo così; sicché, per questo, non voglio responsabilità!
Non basta per il Sindaco e altre persone del comune che hanno permesso si costruisse questa giornata per me… vi rendete conto? Proprio per me che, in fondo in fondo, “parlianci” chiaro: non è che io sia una cima….. lo dice all’inizio anche la bellissima prefazione scritta dall’amico Pierangelo Scatena….. pure per lui non basta quella paroletta, ci vorrebbe molto di più.
Pierangelo lo vedrete accanto a me dove, per le altre due presentazioni, stava il dottor Zucchi…… il caro dottor Zucchi che, da dove si troverà adesso, spero stia dando una sbirciatina qui e sia felice di come continui a passeggiare la nostra vita.
Ma, soprattutto, come faccio a dire quella cosetta scema alle altre persone che oggi non ci saranno perché si sono viste volar l’anima lassù? Le stesse che hanno voluto lasciarmi in eredità la fiducia che continuassi ad aiutare il mondo a girare……. A me che, veramente, non so fa’!
Mi ero quasi convinta che un modo per farlo fosse scrivere; così mi ero messa tutto in pace: scrivevo quelle bischeratelle, stavo nel mio mondo fatto piccole cose… tanto da una come me, chi era che pretendeva di più?… e i giorni passavano.
La soddisfazione di vedere poi il primo libro che mi diede la rivincita di dimostrare alla gente che, un po’ di sale in zucca, ce l’avevo…… Ora non dico tanto, ma quel “q. b.” (quanto basta) che si legge nelle ricette di cucina c’era e, per la miseria, c’è!
Ricordo che l’80% delle persone che incontravo in giro per strada si rivolgeva a me con delle frasi tipo: “bellina la mi’ cocchina, eh!” con quella vocina a falsetto che, per me, da noia anche ai bambini di du’ mesi quando gliela fanno.
Non potete immaginare il giramento di …..oioni; ……..però era così!
Poi l’arrivo del secondo libro ha fatto sempre di più apparire quella che sono; non dico d’esser un gran che, ma non sono neanche quella dei “du du du – da da da”!
….. e, di quei pochi che non l’hanno ancora capito, non m’importa più: ormai sono come polvere che si scuote dalle spalle……
Ma oggi qui c’è il mio terzo libro di poesie.
Nessuno lo sa; neanche mi’ ma’ che mi ha rotto fino allo sfinimento per farmelo fare, che questa volta non avevo proprio intenzione di stamparlo.
Mi vergognavo…….. Per questo lo chiamo “benedetto lbro”.
Con tutto quel che succede nel mondo, io mi metto a pubblicare le mi’ bischerate?
Ma come faccio?
Poi, le mamme son sempre mamme e, porca miseria, ce la fanno………. sempre!
Però, tutta quella gente che scappa dalle violenze e guerre delle loro terre tirandosi a occhi chiusi tra l’onde del mare su barconi sgangherati sperando d’arrivare in posti migliori; mentre, in tanti, non giungeranno mai perché, guardando negli occhi le loro speranze, li vedranno colmi di lacrime che, con lo stesso odore del mare, basterà un velato battito di ciglia, per annegare tutto… Non lo so, anche se la mia vita va avanti come sempre, mi sembra di sentire fra le mani la disperazione di quelle persone.
Come non mi levo da davanti quel bimbetto portato a riva dalle onde del mare ed a cui, le stesse onde, davano le ultime carezze di questo mondo. Ricordo la sua maglina rossa; era dello stesso colore della pastasciutta che, dal piatto, si continuava a mangiare e, magari, abbiamo scansato la bottiglia dell’acqua perché non si vedeva bene lo schermo della TV che mandava quelle immagini.
Ma che gente siamo?
Persone che si fanno esplodere per ucciderne altre senza avere la ben che minima idea di chi siano; solo perché fin da piccolissimi gli hanno imbottito la testa che DIO sarebbe stato contento di loro e avrebbe dato loro una gran ricompensa.
Io penso alle botte che avrebbero preso se si fossero ribellati.
Eppure ho sentito gente qui che si crede emancipata, che vorrebbe tutti morti… anche le donne incinta, tanto poi i figli verrebbero uguali agli altri. Sì è vero, probabilmente sarebbe la soluzione migliore… Ma allora perché, quando ho sentito questa frase, mi è venuto il senso di vomito?
La cosa più scema da capire è che, con questa soluzione, vincerebbe il loro sistema; ma cosa davvero fondamentale, è che il mondo sarebbe preso in mano dal male.
Perché nessuno di noi avrebbe modo di restare pulito.
Pensateci………
Abbiamo paura che una bomba ci faccia saltare in aria da un momento all’altro senza essersi accorti che è da mo’ che ce l’hanno lanciata addosso.
Non ci rendiamo conto che a noi c’hanno già infilato la tuta arancione e, quelli dietro vestiti di nero, stanno per metterci in ginocchio. Non so chi sono né il motivo che hanno per farlo, ma lo stanno facendo!
Qualcuno di voi riderà pensando che vaneggio, ma è così!
Ci stanno bombardando la mente e mettendo in ginocchio l’anima per tagliarle la testa. In che modo? Facendoci vedere solo il marcio del mondo.
Se di una mela bucata fate osservare esclusivamente il verme, è chiaro che a nessuno viene in mente di guardare la parte buona, che è molta di più e, magari, dolce e succosa.
Dobbiamo smettere di lasciarglielo fare. Il bene nel mondo è molto di più del male, ma se continuano a metterci davanti agli occhi quest’ultimo, il primo s’arrende.
Invece dobbiamo aiutarlo a farsi forza e lottare.
Ognuno con il bene che ha dentro, che non penso sia poco; scansando l’orgoglio e le altre scemenze, lo troviamo.
Il bene poi si trova anche nelle cose vere e pulite e, una di queste, è la poesia: la cosa più sincera che abbiamo in noi, come ho spiegato in fondo al libro (se vorrete leggerlo).
Forse allora ho fatto bene a pubblicarlo: la poesia è la cosa più bella che mi sia mai capitata e chissà se sia capace di portare un po’ di bene nel mondo.
Così è con questo po’ di bene che spero d’avere dentro che ho deciso di dire quel “GRAZIE” a tutti.

 

GRAZIE CON TUTTO IL CUORE E CON TUTTO CIO’ CHE POSSO AVERE IN ME.

 

GRAZIE!
Cinzia Dini


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